Expo = Oktoberfest + Staatsbankett + Markenwelt

Bild: Olivier Morin/AFP

Bild: Olivier Morin/AFP

Ausgezeichneter Artikel im Feuilleton der Süddeutschen Zeitung vom 2./3. Mai über die Expo in Mailland. Das Fazit der Autorin Laura Weißmüller:

Was also bleibt von der Expo und den Beiträgen der 148 teilnehmenden Nationen und Organisationen? Vermutlich nicht viel außer einem gewaltigen Brachland und dem Wissen, dass die Welt nur eine Weltausstellung braucht, wenn sie dort auch zeigt, wie es besser gehen würde. Wenn die Architektur beweisen könnte, dass Nachhaltigkeit nicht nur ein Slogan ist, die Ausstellung aufklären würde, statt nur LED-Shows mit Werbematerial auf die Besucher abzufeuern, und vor allem: Wenn die Probleme unserer Gegenwart ernst genommen werden würden, statt sie mit großem Orchester zu übertönen.

Und wer lieber eine kritische Analyse auf italienisch liest sei der Artikel NUTRIRE LE MULTINAZIONALI, NOCIVITA’ PER IL PIANETA empfohlen (@Kun0: danke für den link).

Comments

c’era d’aspettarsela questa testimonianza critica da un quotidiano autorevole come la SZ. e la critica è oggettiva, anche perché secondo la SZ pure il padiglione della germania pare non essere riuscito un gran ché.

ci troviamo purtroppo in un periodo dove la superficialità prevale gli aspetti concreti, i problemi reali. dove quello che conta è la massa, la quantità.

secondo me valgono sempre di più i piccoli passi, i piccoli gesti di ognuno di noi. non lasciamoci scoraggiare, ma sosteniamo un mondo fatto da tanti piccole iniziative. piccole. piccole. iniziative alle quali anche un designer può contribuire con la sua capacità critica di leggere le cose e di creare alternative. e queste basta che siano intelligenti, non devono essere ne grandi, ne spettacolari.

personalmente sarò coinvolto in due iniziative fuori expo, mirate a dare un contributo costruttivo: alla rotonda della besana insegneremo ai bambini a fare le tagliatelle con le mani (ma quanto poco ci vuole per fare…); al castello sfornisco invece comunicheremo con le caraffe di andreas trenker la preziosità dell’acqua potabile pubblica.
:-)k

posted by kuno on 05.03.15 at 11:37

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